Nelle forme più importanti arrivano a condizionare la vita e la normale attività lavorativa del soggetto. Mentre in molti casi il disturbo è leggero, o meglio è poco il peso che gli dà il paziente. Infatti non esiste un acufene forte o debole in senso assoluto, ma semmai conta soltanto l’ impatto che ne deriva sulla qualità di vita del soggetto che ne soffre. Questo fattore può essere valutato grazie alla somministrazione di questionari soggettivi idonei in grado di generare un quadro realistico della percezione dell’ acufene.
L’acufene può colpire un solo orecchio ( monolaterale ) oppure entrambe ( bilaterale ), può avere diverse intensità e diversi tipi di frequenza: il panorama degli acufeni percepiti e percepibili è di fatto infinito in quanto l’acufene scaturisce da un idrope cocleare che potrebbe generare uno stimolo in svariati punti della coclea situata nell’orecchio interno, e per questo generare acufeni diversi l’uno dall’altro. Ecco perché l’acufene è il sintomo soggettivo per eccellenza. In questa guida vedremo cosa sono, i sintomi, le cause e sopratutto le cure per gli acufeni.
Cosa sono gli acufeni, sintomi e cause
Sulle cause degli acufeni si sono scritte migliaia di pagine e milioni di parole. Ma solo una parola sarebbe stata sufficiente: idrope cocleare.
L’idrope è l’ unica causa credibile e l’unica condizione patologica la cui cura può generare una remissione del sintomo efficace. Postura, maloccusione dentale, traumi cervicali e mille altre cause potrebbero casomai essere state le cause dell’idrope, ma non dell’acufene. L’ unica causa senz’altro possibile, ma purtroppo indimostrabile in vivo, sarebbe un danno cocleare alle cellule ciliate causato da traumi acustici, o invecchiamento della coclea uditiva.
Ma essendo questa una condizione possibile, ma indimostrabile e non curabile in alcun modo, conviene sempre e comunque tentare la strada della cura dell’idrope per vedere se si ottengono risultati.
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Diagnosi e cura per gli acufeni
Da quanto esposto appare chiaro che l’acufene è un disturbo altamente invalidante, visto e considerato che può anche essere accompagnato da una serie di sintomi correlati all’ idrope quali fulness, vertigini, ipoacusia. Quando invece il paziente lamenta solo acufene, questo sintomo risulta invalidante tanto quanto la persona gli dia peso. Sicuramente una delle migliori cure per gli acufeni qualunque origine abbiano è la riduzione dello stress che può avere conseguenze devastanti sia per la percezione stessa del disturbo, sia per un aggravamento dell’idrope cocleare.
Purtroppo i dati epidemiologici ci dicono che l’ acufene è in forte aumento nei paesi sviluppati e ricchi a causa dello stile di vita che viene condotto, mentre è un sintomo praticamente inesistente nei paesi ad economia rurale dove le persone conducono una vita forse poco agiata, ma sicuramente molto più a contatto con la natura. Quindi per quanto l’ acufene fosse ben conosciuto sin dall’ antichità, possiamo di sicuro definirlo come un problema del mondo moderno.Si stima, infatti, che circa il 10% della popolazione soffra di acufeni.
Come per ogni tipo di patologia la diagnosi è fondamentale per individuale la giusta cura per gli acufeni. Lo specialista al quale rivolgersi è un medico otorino ma è fondamentale anche il ruolo del paziente nel momento in cui le cure mediche non abbiano sortito effetti.
Trattandosi di un disturbo altamente soggettivo e che può subire variazioni periodiche anche nel corso di una stessa giornata può essere necessario ripetere più volte gli esami acufenometrici in differenti orari nel caso il paziente opti per terapie sintomatiche come il TST di Acufene Clinic.
Una cosa deve essere sempre ben salda nella mente di ogni paziente con acufeni: una soluzione per convivere meglio con l’ acufene esiste sempre. Se le cure mediche non hanno avuto l’ effetto di far sparire l’ acufene, il paziente potrà grazie alle terapie sintomatiche trovare beneficio e migliorare la sua qualità di vita, riducendo lo stress ed innescando un circolo virtuoso che può portare alla riduzione del disturbo anche a lungo termine.
Tutte le cure per gli acufeni
Una volta eseguiti gli esami diagnostici che il medico otorino ritiene necessari, egli procederà a prescrivere la cura che più ritiene opportuna. Qualora il condotto uditivo fosse ostruito lo libererà dal cerume ristabilendo la pervietà dello stesso, operazione che di per sé riduce gli effetti negativi dell’acufene dato che la pulizia del condotto restituisce al paziente circa 15 – 20 db di udito, che aiuta a mascherare efficacemente il fischio all’ orecchio. Ma attenzione: l’acufene non è mai causato da un tappo di cerume, semmai il toglierlo ( qualora fosse presente ) contribuirà alla ridotta percezione del disturbo.
Allo stesso modo il medico provvederà a curare altre patologie dell’orecchio se presenti, come otiti o perforazioni timpaniche. Ma anche in questo caso, non crediate che l’acufene sia causato da queste malattie: curare queste patologie infatti sarà cosa necessaria, ma non eliminerà l’acufene, semmai ne ridurrà la percezione riportando il livello uditivo al massimo possibile.
Infatti in presenza delle patologie di cui sopra probabilmente il paziente inizia ad avvertire acufene ( e per questo ritiene quelle malattie responsabili ) solo perché il livello uditivo si è abbassato transitoriamente e l’ acufene, che era già esistente ma non gli si era data importanza, emerge in modo netto. Questo sta alla base di un aspetto indispensabile da considerare, ossia la relazione tra percezione dell’acufene e quantità di udito del paziente. I due aspetti sono inversamente proporzionali l’ uno all’ altro, infatti minore sarà l’ udito, maggiore sarà la percezione dell’acufene, e viceversa.
In presenza di un calo dell’udito infatti gli specialisti possono, quindi, indicare l’uso di un apparecchio acustico idoneo, che possa migliorare le capacità uditive anche in presenza di acufeni, in modo da migliorare sensibilmente la qualità della vita. Tali apparecchi possono ridurre gli effetti dovuti ai rumori che vengono percepiti, creando così un senso di benessere e relax, importante per ritrovare il giusto equilibrio psico-fisico. Fra questi apparecchi vi sono la palla sonora, il cuscino sonoro e la squadra sonora. Il primo è un dispositivo portatile che funziona con batterie ed emette sette suoni diversi che possono essere programmati ad intervalli regolari fino a trenta minuti. Il cuscino è dotato di casse integrate e può essere collegato ad una fonte esterna come una radio o un lettore mp3, per ascoltare musica o suoni piacevoli.
La squadra sonora, infine, emette sei suoni tranquillizzanti e funziona a corrente o a batteria. Lo scopo di questi apparecchi è quello di indurre la persona a concentrarsi su suoni o musiche rilassanti in grado di far dimenticare le spiacevoli sensazioni causate dagli acufeni.
L’ Iperacusia
L’iperacusia si accompagna spesso ai disturbi sopra citati; in questo caso il paziente mostra una grande intolleranza nei confronti dei suoni esterni e, nei casi più gravi essa arriva a condizionare le abitudini di vita obbligando le persone ad usare tappi per le orecchie e a non uscire di casa per la paura di ritrovarsi in mezzo a rumori troppo fastidiosi ed insopportabili.
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Sostanze e rimedi naturali: ecco alcune cure per gli acufeni
Come spesso avviene per altri disturbi, la natura può venire in aiuto di chi soffre a causa degli acufeni ed i rimedi naturali hanno il vantaggio di avere molti meno effetti collaterali rispetto ai farmaci, ma attenzione a non sottovalutarli, quindi evitare sempre abusi di ogni tipo di sostanza ed usi senza consiglio medico.
Ecco alcune soluzioni possibili per attenuare questo fastidio:
- Cure termali: ammesso che non ci siano controindicazioni mediche evidenti, le terme fanno bene a tutti nel corpo e nello spirito. Abbiamo già detto che la riduzione dello stress è una cura vera e propria nella risoluzione dell’ acufene, quindi le terme rientrano a pieno titolo come ottimo candidato nell’ aiuto contro il fischio all’ orecchio. Inoltre i vapori e le insufflazioni termali possono aiutare il paziente a liberare le vie respiratorie e l’ orecchio medio, facendo aumentare l’ udito e quindi riducendo la percezione dell’ acufene.
- Agopuntura e digitopressione: nessun evidenza clinica va a supporto di questi due trattamenti. Di sicuro può esserci un importante effetto placebo e di rilassamento che il paziente percepisce durante queste sedute, fattore che causerà sicuramente la riduzione dell’ acufene.
- Yoga e massaggi: poiché, come già spiegato, la componente emotiva ha un ruolo fondamentale, dovrebbe essere presa in considerazione la possibilità di dedicarsi allo yoga ed a massaggi rilassanti, magari utilizzando anche alcuni oli essenziali che sembrerebbero avere un ruolo rilevante. Fra questi vanno segnalati il ginkgo biloba, il cipresso, la lavanda ed il ginepro che dimostrerebbero effetti positivi sugli acufeni, sia usati in modo topico sia messi nei vaporizzatori, nei bagni caldi o negli inalatori.
- Alimentazione: particolare cura deve essere data anche all’alimentazione, eliminando elementi dannosi come grassi, zuccheri, caffè e cioccolata che influiscono sul sonno e privilegiando frutta e verdura; in particolare zenzero ed ananas, sono efficaci per ridurre ogni tipo di infiammazione.
- Psicoterapia cognitiva: strumento che in Italia non è molto utilizzato a causa di pregiudizi, può rivelarsi efficace per la riduzione dello stress e la gestione consapevole del disturbo.
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