Acufeni e malocclusione dentaria.
Correlazione possibile. Solo se si considera l’ idrope.
Una visita gnatologica può fugare il dubbio di soffrire di problemi di questo tipo che scatenano l’ acufene.
Nel nostro viaggio alla scoperta delle varie cause del tinnitus, non possiamo che parlare anche di questo problema.
Anzitutto che cosa è la Malocclusione Dentaria. Si legge testualmente sul sito my-personaltrainer.it:
Si parla di malocclusione dentale quando i denti dell’arcata superiore non sono perfettamente allineati con quelli dell’arcata inferiore. In altri termini, la malocclusione dentale è un anomalo rapporto tra i denti della mascella e quelli della mandibola.
Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/benessere/malocclusione-dentale.html
Purtroppo è un disturbo frequente, e tra le cause scatenanti l’acufene, può annoverarsi, più frequentemente di quanto non si creda, la mandibola e l’atto masticatorio.
Le meccaniche mandibolari non corrette, possono dare il via ad una serie di disturbi: dolori facciali e cervicali, cefalee ed ovattamento
auricolare. La sintomatologia può essere molto vasta: nausea, vertigini, bruxismo e iperacusia. Digrignare i denti, più frequentemente
durante la notte, può causare ronzio auricolare.
SINTOMI
Anche sintomi spesso riferiti frequentemente alla sindrome di Meniere, possono invece avere origine da problemi mandibolari,
con capogiri, vertigini, instabilità motoria e acufeni. Da questo quadro clinico emerge chiaro come l’eziologia dell’acufene, estremamente
vasta e variegata, sia il comune denominatore di vari tipi di disagi legati alla funzionalità mandibolare e dentaria.
La prima cosa deve essere esclusa la causa neurologica dell’acufene per poi concentrarsi sull’aspetto somatologico.
Lo Gnatologo stabilirà se il disturbo è causato da un malfunzionamento o da una instabilità mandibolare.
Una protesi dentaria mal posizionata o una otturazione malriuscita possono causare diversi disturbi non solo nel CUE (condotto uditivo esterno), ma anche sul tensor timpani (muscolo tensore del timpano) e sulla catena ossiculare nell’orecchio medio.
Comunque in tutti questi casi con la possibilità di avere acufeni anche marcati. E’ importante dire che la rimediazione funzionale dovrà essere pronta, ma se gli acufeni non dovessero cessare, come spesso avviene, diventando cronici grazie ad un meccanismo neurologico centrale di automantenimento, ricorrere anche ad una adeguata terapia di retraining.
COSA FARE QUINDI?
Affidarsi in primis a specialisti come Odontoiatri e Otoiatri, figure professionali di riferimento che sapranno indirizzare poi per altre figure professionali come Audioprotesisti, Psicologi e quanti altri nella certezza che la multidisciplinarietà è la strada da percorrere nell’ affrontare le problematiche legate ai fischi e ronzii auricolari.